giovedì 6 marzo 2008

"I belive we can fly"

"I belive I can fly" cantava R. Kelly in una bella canzone di un pò di anni fa. Non me ne voglia l'autore se la prendo a prestito, modifico "I" con "we" e la faccio diventare la colonna sonora dei titoli di coda del film che racconta il corso.
I venti giorni trascorsi in una stretta e, a volte, claustofobica, stanza con tutti voi sono stati fantastici. Solo la vostra presenza, la capacità di creare "gruppo" e diventare amici mi ha aiutato e spronato ad arrivare fino alla fine. Luca, come "docente", anche se ha utilizzato un metodo non convenzionale per insegnare, ritengo abbia insegnato molto di più di quanto abbia potuto fare qualsiasi altro.

Luca, però, ora te lo devo confessare, in una cosa hai fallito! Tu ci raccontavi, attraverso le tue esperienze, di un mondo governato da strane regole per cui il migliore non è apprezzato, ma arranca e suda calpestato da inetti che raggiungono le vette. Un mondo, insomma, da cui è meglio stare alla larga se si tiene al proprio fegato. Invece proprio questi racconti hanno acceso in me ancor di più il "fuoco sacro" e la voglia di fare il giornalista.

Ecco che il corso è giunto al termine, ma era solo un capitolo, c'è ancora molto da fare.
Ora sono sui blocchi di partenza pronto e concentrato e spero voltandomi alla mia destra e alla mia sinistra di vedere al mio fianco tutti i nuovi amici. Tutti assieme potremo aiutarci nei passaggi più difficili e incoraggiarci a vicenda quando qualcuno sta per cedere e arrendersi.
Ora che abbiamo la tecnica, ora che conosciamo il percorso e i suoi ostacoli, ora che sappiamo dove è la meta, ora non ci resta che fare il pieno di viveri e partire!
La meta è lontana e difficile da raggiungere protetta come è da numerose "sentinelle" infami, ma è visibile, è la!
Aspetta solo di essere raggiunta e conquistata da qualcuno che la meriti!

Coi coltelli fra i denti, i gomiti alti e le dita sulla tastiera di un computer nel cuore della notte inizia l'avventura.
"I belive we can fly"

Stefano

2 commenti:

Luca Colantoni ha detto...

Non è un fallimento...anzi. E' come quando in Ufficiale e Gentiluomo il sergente "maltratta" la recluta Richard Gere. Risultato: diventa uno dei migliori.

Insomma, per arrivare alla meta è sempre meglio conoscere bene tutto quello che si incontrerà sul percorso...non si sa mai!!!

In CORSO on line ha detto...

Concordo con ogni cosa! L'importante è non lasciarsi demotivare dagli ostacoli che ci si presenteranno davanti, ma continuare caparbiamente ad impegnarsi, credere, sognare, sperare :-D

Anto